Arezzo ... la città del film
"Life is beautifull"
La vita è veramente bella ad Arezzo. Lo ha affermato, gridando al mondo la sua felicità, Roberto Benigni che nella Piazza Grande dove si disputa la Giostra del Saracino ha girato tante suggestive scene del film “La vita è bella”.
E lo ribadiscono i tanti film che del nostro territorio hanno messo in luce le bellezze paesaggistiche di una campagna autentica, nella quale si tramandano le antiche tradizioni toscane.
Come in “Sotto il sole della Toscana”, di Audrey Wells, trasposizione dell'omonimo libro di Frances Mayes, nel quale vivere nella città di Cortona è un'esperienza totalizzante, una precisa filosofia di vita.
Lo ha raccontato in modo spiritoso Leonardo Pieraccioni ne “Il Ciclone”, che a Laterina ha ambientato innocenti flirts e divertenti storie paesane, e in “Una moglie bellissima”, nel quale Anghiari simboleggia la tranquilla e sana vita della coppia, prima del debutto di lei nel corrotto mondo della pubblicità e nel film interamente girato in città "Un fantastico via vai".
Lo ha ribadito Abbas Kiarostami, che nel film “Copia conforme” ha colto la bellezza di borghi come Lucignano, Monte San Savino e Cortona, per ambientare una storia che si interroga sul valore dell'arte e della sua riproduzione.
Interprete femminile del film, l'affascinante Juliette Binoche, che una vera predilezione per la nostra regione, essendo già stata interprete di film girati in Toscana, come “Il paziente inglese”.
Un ringraziamento a VisitArezzo.com per alcune foto
Trama del Film
Guido, un giovane ebreo, si reca ad Arezzo con l'amico Ferruccio in cerca di lavoro. Viene assunto come cameriere dallo zio Eliseo, gestore del Grand Hotel, e s'innamora di Dora, un'insegnante promessa sposa al fascista Rodolfo. Con l'allegria e la tenacia del suo carattere, riesce a far innamorare di sé la maestrina, e a sposarla. Sei anni dopo, probabilmente denunciato dalla suocera che non lo ha mai visto di buon occhio, Guido è deportato in un campo di concentramento con lo zio Eliseo e col suo figlioletto, il piccolo Giosuè, mentre Dora, pur non essendo ebrea, decide di seguirli di sua iniziativa.
È l'inizio della tragica avventura. Guido con abilità, per proteggere il figlio dalla terribile situazione, maschera l'intero dramma della prigionia fingendo che sia tutto un gioco a punti e vince la lontananza fisica dalla moglie, cercando di restarle vicino, come può. Un uomo, disposto veramente a tutto, anche al personale sacrificio, pur di difendere ciò che ha di più caro. Sino alla prova conclusiva, che nella fantasia di Giosuè assume i connotati di una lunga partita a nascondino, prima dell'assegnazione dell'ambito premio finale.
Riconoscimenti
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Realizzazione grafica e dinamica Alberto Santini
FOTOGRAFIE
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Collaborazione fotografica di Fotozoom
Giovanni Folli - Claudio Paravani - Lorenzo Sestini - Fabrizio Casalini - Marco Rossi - Acciari Roberto