Poco più di un mese e il Quartiere di Porta Crucifera deve nuovamente abbrunare e inchinare il suo vessillo e le sue bandiere: Antonio – Tonino – Morelli è morto. Poco più di un mese fa fu proprio Lui a salutare l’amico e quartierista Romeo Toci: il destino, in così poco tempo, ha privato tutti noi di queste due grandi figure.
Con Tonino Morelli scompare un altro figlio del nostro popolo, di quel popolare rione di Colcitrone che non è quasi più, dove Tonino è nato e sempre ha vissuto, consapevole di rappresentare una prosapia di popolani, ma che però, come amava ricordare, contava in un suo ramo anche l’illustre cognome dei Brandaglia. Nato nel 1928 (forse non a caso, diremo perché), operaio – figlio di operai – alla storica tipografia di Ettore Sinatti, fu capace in seguito di fondare una delle migliori tipografie della città, il Poligrafico Aretino, presso cui continuò a prestare la sua arte di valente tipografo anche ben oltre l’età della pensione.
Ad appena vent’anni, al riesumarsi del Saracino dall’oblio della guerra mondiale, è subito in prima fila tra quelli che a volte saranno detti “gli scamiciati”, ovvero quei rampanti giovani colcitronesi, che guidati dal suo amicissimo Vittorio Farsetti e da Lui, si imporranno nell’ambiente della Giostra e nello scenario di Piazza Grande per intraprendenza, intelligenza e fisica prestanza… riuscendo il Quartiere, col loro determinante contributo, nell’arco di dieci anni, a trionfare ben nove volte.
Ma non solo “scamiciato”, dal momento che a soli 23 anni il Suo Quartiere lo chiama alla massima carica, al Rettorato, insieme a uno dei padri del Saracino: Vincenzo Tenti. E fu vittoria.
Da allora in poi Porta Crucifera ha visto praticamente sempre il Suo nome registrato tra i suoi dirigenti, fino all’esperienza di Capitano nel 1970 e nuovamente di Rettore nel 1976, Rettore vittorioso, per la seconda volta personale, nella grande Giostra notturna. Infaticabile e impareggiabile organizzatore, riuscì a questa metà degli anni Settanta a far entrare nei ruoli dirigenziali numerosi giovani cruciferini che da tempo vedevano in Lui un maestro.
Sempre nel 1976 fu anche il fondatore di quello che poi sarebbe diventato il periodico del Quartiere, “il Mazzafrusto”.
Se il passare degli anni vide una Sua minore presenza tra i dirigenti, non fu altrettanto così per l’ambiente del Quartiere e della Giostra, fino alla nomina a Magistrato e a membro della Consulta.
Per tutta questa Sua vita di uomo di Quartiere e di uomo di Giostra la stessa Magistratura Gli concesse uno di quegli attestati di Benemerenza riservati ai grandi personaggi del Saracino.
Degno di sottolineatura anche il Suo impegno tra i fondatori del Gruppo Sbandieratori di Arezzo.
La passione per il gioco della bandiera prende Tonino per aver conosciuto, militare ad Arezzo, un senese dell’Onda, Nando Gentilini, che Lo inizia a quest’arte.
Ho detto sopra che forse Morelli non nasce a caso nel 1928, perché proprio in quest’anno l’albo d’oro del Palio di Siena registra la vittoria anche della Contrada Capitana dell’Onda, la contrada che, per l’amicizia col Gentilini, sarà anche la Sua Contrada.
Intelligente autodidatta, riesce anche nel campo del giornalismo sportivo, stampato e televisivo, firmando innumerevoli volte degli acuti ed arguti articoli per “Tuttosport” e per Teletruria.
Il Suo nome e la Sua figura, insomma, diventano popolari in città. Una città che, adesso, siamo sicuri si stringerà intorno ai Suoi congiunti e al Suo Quartiere, per un doveroso omaggio, per l’estremo saluto e per far riuscire meno grave il peso della Sua mancanza a tutti noi.
Ciao Tonino!, ci conforta il fatto certo che adesso anche il Tuo nome, a pieno titolo, è scritto tra i Soci d’onore alla memoria del Quartiere: insieme a Francesco Severi, ad Arturo Benedetti Michelangeli, a Pier Ludovico e Lamberto Occhini, a Vincenzo Borghini Baldovinetti de’ Bacci, a Gino Paci, a Vittorio Farsetti, ad Aurelio Raffaelli, insieme nella storia del Quartiere e della città.
Porta Crucifera – ufficio stampa