In occasione della giostra del 6 Settembre 1953, il Comune aveva indetto una gara fra tutti i negozi del Centro per premiare la migliore vetrina, abbellita sul tema della Giostra del Saracino. Il signor Sensi, titolare del negozio "Singer" in Corso Italia si era fatto prestare da Porta Crucifera la lancia d'oro vinta il 7 Agosto 1949 e l'aveva sistemata in bella mostra. Proprio il 6 Settembre però, la Giostra ha un finale burrascoso.
L'ultimo tiro tocca a Porta Crucifera ed è affidato ad Arturo Vannozzi, a cui basta un due per chiudere i conti. Conduce infatti Porta del Foro con quattro punti totali, mentre Tripolino, alla prima carriera per i rossoverdi, ha fatto tre. Il tiro di Vannozzi è pulito sul tre, ma la lancia sfugge di mano al giostratore rossoverde. I giallocremisi protestano, chiedendo l'azzeramento del punteggio, ma la lancia è finita oltre la linea di demarcazione e quindi, da regolamento, non è sanzionabile. Inutili le lamentele di Porta del Foro, che presenta ricorso sostenendo che la lancia è caduta al di qua della linea e solo dopo è rimbalzata oltre. Mentre in Porta Crucifera si festeggia la vittoria, alcuni quartieristi giallocremisi fanno irruzione nel negozio "Singer" e, nonostante le rimostranze della signora Sensi, si impadroniscono della lancia d'oro. In seguito fanno sapere che terranno la lancia in ostaggio fino a che i giudici non si pronunceranno sul ricorso.
Il giorno successivo, 7 Settembre, un giornalista della Nazione chiede di poter verificare che la lancia trafugata sia in buono stato. Viene bendato, caricato in un'auto e dopo vari giri, con lo scopo di disorientarlo, viene condotto nel nascondiglio e può constatare che la lancia è illesa.
Il 10 Settembre il Comune assegna la "Bandiera", premio per il miglior quartiere della 28esima edizione della Giostra, a Porta del Foro. Lo stesso giorno sulla Nazione appare un articolo sul caso della lancia trafugata, in cui i giallocremisi sfidano i rossoverdi ad andare a riprendersela. L'articolo è corredato di foto che ritrae la lancia nelle mani dei suoi sequestratori. I festeggiamenti per la vittoria rossoverde sono in programma per il 13 di Settembre e diventa obbligatorio, per i quartieristi di Colcitrone, recuperare la lancia rubata prima di quella data.
I rossoverdi cominciano ad organizzarsi e in città si sparge la voce che andranno a riprendersi la lancia il 12 Settembre alle 18,30 in punto e i giallocremisi si preparano a riceverli. La spedizione, invece, parte a sorpresa alle 11,30 di mattina.
Dalle cronache del tempo:
"L'auto, prestata da un coraggioso che disperava di riaverla, era guidata da uno senza patente. A bordo uomini decisi a tutto e dietro moto di scorta. Guidati da un ragazzino che era stato preso in ostaggio nei giorni precedenti, il gruppo è penetrato nel Palazzo della Dogana, vero e proprio labirinto, recuperando la lancia. Come abbiano fatto a uscire con la lancia d'oro senza dare nell'occhio non è dato di saperlo ..."
(La Nazione - 13 Settembre 1953)