La musica della Giostra
Il Gruppo Musici della Giostra del Saracino si costituì ad Arezzo nel 1955 grazie alla brillante idea di William Monci, musicista aretino appassionato di Giostra. Già nei primi del Novecento in città erano apparsi gruppi musicali comunali: nel 1925 erano presenti ad Arezzo alcune bande e fanfare tra cui la "Banda delle Corporazioni" fondata dal Maestro Pier Alberto Dini il quale aveva unito circa 45 musicisti di tutta la provincia aretina con vari strumenti.
Nel 1931, in occasione della prima edizione della Giostra dell'epoca moderna, il ruolo svolto attualmente dal Gruppo Musici fu affidato a tamburini e trombettieri appartenenti ai quattro Quartieri. Durante la rievocazione storica aretina degli anni Trenta erano presenti, oltre ad otto tamburini ed a otto trombettieri, anche ben 120 figuranti tra musici e cantori. I primi eseguivano gli squilli e le battute segnate appositamente per la manifestazione che in quegli anni andava sempre più affermandosi, mentre i secondi intonavano l'Inno del Saracino "Terra d'Arezzo".
Tutte queste rappresentanze erano però ancora lontane dalla struttura assunta successivamente dal Gruppo, che troverà la propria identità e peculiarità unendo solo tamburi e chiarine. Il Gruppo, muovendosi in formazione per quattro, con passo cadenzato sul rullo di tamburi, nacque con il compito di accompagnare il corteggio storico e di annunciare con gli squilli i momenti salienti della Giostra del Saracino.
Nel periodo postbellico, dopo l'interruzione degli anni 1941-1947, Monci costituì il "Gruppo San Donato" che sotto la sua direzione partecipò alle prime manifestazioni storiche e folcloristiche in giro per l'Italia. Tale gruppo fu il predecessore di quello che è il "Gruppo Musici della Giostra del Saracino" che si costituì definitivamente nel 1955 sotto l'egidia dello stesso William Monci.
Il Gruppo Musici è generalmente composto al massimo da 47 figuranti; un Portalabaro, 11 Tamburini, 33 Chiarine (tra cui un Capogruppo) e 2 Lucchi.
Il Gruppo Musici durante la Giostra del Saracino accompagna l'intero Corteo Storico con il suono delle chiarine ed il rullo dei tamburi rendendo più affascinante la sfilata degli oltre quattrocento figuranti che si snoda fra le strade, i vicoli e le piazze della città di Arezzo.
Al momento di entrare in Piazza Grande per “correr Giostra” è il Gruppo Musici che accompagna l'ingresso di tutte le rappresentanze comunali, dei valletti e dei fanti, dell’Araldo, del Maestro di Campo e del suo Vice-Maestro.
Le note suonate dai Musici segnano l’entrata in campo del glorioso Gonfalone del Comune, dei Quartieri e dei Giostratori.
Nello schieramento di Piazza Vasari il Gruppo occupa un posto idoneo dal punto di vista acustico e coreografico.
Particolarità del Gruppo è quella di cambiare con naturalezza formazione, ritmi di marcia e musiche secondo i differenti momenti della rievocazione.
L’impegno del Gruppo è quello di essere la vera ed unica “voce della Giostra” e di accompagnarne lo sviluppo durante tutti i momenti dell’anno giostresco, dalla Cerimonia dell'Offerta dei Ceri, alla Cerimonia dell'Estrazione delle carriere e del Giuramento dei Capitani, alla Cerimonia della bollatura dei cavalli e dell'Investitura dei giostratori, alla lettura del Bando ed al Te Deum del Quartiere vincitore.
Il giorno della Giostra lungo le vie della città risuonano le musiche medioevali delle chiarine e dei tamburi, brani scritti appositamente per l'occasione.
L’attività del Gruppo, durante ogni esibizione, è affidata ad un Capogruppo, che è il responsabile in campo e coordina e sovraintende tutte le fasi.
Il Capogruppo, come un vero e proprio Direttore d’orchestra, dirige i tamburini e le chiarine, ordina l'esecuzione dei brani musicali ed i cambiamenti delle formazioni, creando di volta in volta diverse coreografie secondo le esigenze delle sfilate ed i corteggi cui il Gruppo è invitato a partecipare.
Elementi caratteristici del Gruppo sono indubbiamente il labaro, con il quale si vuole sempre commemorare la figura dello storico fondatore William Monci, e gli strumenti: la chiarina ed il tamburo.
La chiarina è un antico strumento musicale a fiato, di ottone con bocchino; nella sua forma moderna è munita di tre pistoni che permettono di eseguire l'intera scala cromatica. Il canneggio termina con un padiglione chiamato "campana".
Nel nostro caso la chiarina è intonata in un Sib.
Deriva da antichi strumenti greci e latini a tubo diritto che hanno assunto la forma attuale attraverso varie modifiche apportate dal Medioevo in poi. Le chiarine si fondono con la città di Arezzo, testimoniando nei secoli eventi di grande importanza.
Le chiarine, nel 1275, accompagnarono la sepoltura nella Cattedrale di Arezzo di Papa Gregorio X, morto nei pressi di Quarata al ritorno dal Concilio di Lione; salutarono l'elezione del Vescovo Guglielmo degli Ubertini; risuonarono nel 1289 a Campaldino e furono udite da Dante Alighieri prima della battaglia.
Nel 1340 Arezzo accolse Petrarca al suo rientro in città al suono di "chiarine e tamburi". Furono udite, durante l'assedio di Firenze nel giugno del 1529 al grido di "San Donato Patrono nostro".
Nel giugno del 1799 le chiarine risuonarono per le strade di Arezzo durante i moti del Viva Maria, quando furono cacciati dalla città gli invasori francesi.
Le chiarine del Gruppo segnano i momenti salienti della Giostra del Saracino ed annunciano la voce dell'araldo.
Altro elemento di indubbio effetto scenico e musicale è il tamburo. Quello usato dai musici è uno strumento membranofono a percussione, costituito da una cassa cilindrica di legno con pelli di asino o capretto tese con corde sui lati.
Viene percosso con due bacchette di legno ed il suono da sempre ha accompagnato sfilate, parate ed esibizioni.
I tamburini del Gruppo segnano tutte le fasi della rievocazione aretina e scandiscono il passo a tutti i figuranti. Durante le manifestazioni, oltre ad introdurre gli squilli delle chiarine, si esibiscono in un avvincente e particolare rullo che accompagnato da battiti sembra simulare i fuochi d'artificio.
Ingresso in Piazza Grande
in occasione della Giostra del Saracino del 18 Giugno 2016 dedicata al Maestro Giuseppe Pietri
Introdotto dalla voce dell'Araldo il Gruppo Musici ha eseguito, schierato sulla lizza, oltre al "Monci" anche la "Marcia del Pietri" nella sua versione originale a tre voci tratta da un manoscritto autografo dedicata al Maestro dal fondatore del Gruppo William Monci.
Il brano è stato poi arrangiato dal nostro preparatore musicale Giampiero Cangi.
Quartiere di Porta Crucifera P.I. 92057120518
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FOTOGRAFIE
Alberto Santini e Maurizio Sbragi
collaborazione fotografica di Fotozoom: Giovanni Folli - Claudio Paravani - Lorenzo Sestini - Fabrizio Casalini - Marco Rossi - Acciari Roberto