Una scultura lignea, elegante e raffinata, nel solco della classicità: un leggio, lo spartito, l’organo simbolo di musica sacra, l’immagine di Giovanni Pierluigi Da Palestrina, le effigi della coralità per la quale il compositore e organista, tra i più importanti del Rinascimento, ha lasciato un segno indelebile. È una lancia ancora una volta stupefacente quella realizzata dal mastro intagliatore Francesco Conti che ha trasformato in scultura il bozzetto di Francesco Benincasa, vincitore del concorso di idee per la realizzazione del trofeo dedicato al Palestrina nel cinquecentenario della nascita.
Ad aprire la conferenza stampa il saluto del sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, che ha posto l’attenzione sullo stretto legame tra Arezzo e Giovanni Pierluigi da Palestrina, il quale, riscrivendo le tecniche della polifonia vocale sacra rinascimentale, divenne il modello del suo tempo e non solo. Ancora oggi le sue melodie vengono eseguite e apprezzate in occasione del Polifonico Internazionale “Guido d’Arezzo”.
“La Lancia d’Oro di questa 148esima Giostra del Saracino celebra questo grande compositore col quale la nostra città, attraverso il Polifonico, ha un legame forte. Arezzo Città della Musica si declina infatti anche attraverso le sue opere scritte e rappresentate. Ho davanti una lancia particolarmente bella che centra il tema della dedica. L’autore del disegno, Francesco Benincasa, e il maestro Francesco Conti hanno descritto in quest’opera perfettamente chi era e cosa ha fatto Giovanni Pierluigi da Palestrina. Mi preme inoltre sottolineare la grandissima attenzione che c’è e aumenta ad ogni edizione verso la nostra manifestazione forse più nota. La Giostra è cresciuta molto in questi anni ed è probabilmente giunto il momento di trovare la strada per lanciarla mediaticamente in maniera più decisa e diffusa”.
Paolo Bertini ha sottolineato la grande attenzione che circonda l’edizione di settembre, evidenziando il fermento e la difficoltà di contenere in Piazza Grande l’entusiasmo della città e dei tanti stranieri presenti. Ha inoltre ringraziato ufficio Giostra, maestranze comunali e sponsor, ricordando in particolare la collaborazione con il Consorzio Centro*Arezzo nell’ambito del progetto “Adotta una lancia”.
“Anche quest’anno rinnoviamo gioiosi la collaborazione con la Giostra – ha dichiarato Massimo Cappelli, direttore del Consorzio Centro*Arezzo – è sempre un grande onore essere sponsor della Lancia del Saracino, simbolo della sfida e del coraggio che da secoli anima la città. Sostenere la Giostra significa sostenere la tradizione, l’identità e la passione di tutta Arezzo”.
Il bozzetto vincitore porta la firma di Francesco Benincasa, 35 anni, tatuatore aretino e da sempre appassionato di arte, disegno e Giostra. “Quando mi è stato comunicato che il mio bozzetto era risultato vincitore non ci potevo credere – racconta – per me che suono la chiarina negli Sbandieratori da oltre vent’anni e amo disegnare, vincere il concorso per la realizzazione della Lancia d’Oro era un sogno. Vederlo realizzato è un’emozione incredibile”.
Benincasa ha spiegato come l’impugnatura sia stata concepita: un leggio classico da messa, un organo a canne, il bassorilievo di Palestrina con la Missa Papae Marcelli e lo spartito originale dell’opera. A completare l’elsa, una pergamena con le note musicali che si innalzano verso Dio.
Il maestro Francesco Conti, che ha trasformato il bozzetto in scultura, ha descritto l’opera come un ponte tra Polifonico e Giostra: leggio, libro, spartito, ritratto di Palestrina, organo a canne e cantori ispirati alle raffigurazioni robbiane della Cattedrale di Firenze.
Nella commissione che ha scelto il progetto anche il musicologo Claudio Santori, che ha definito la Lancia una delle più belle degli ultimi anni, apprezzando in particolare il richiamo all’organo, strumento prediletto da Palestrina.
In chiusura, il commento del rettore di Porta Crucifera, Andrea Fazzuoli: “Quando ho visto l’opera ho avuto subito la sensazione di una lancia vecchio stampo, sia nel materiale che nella composizione. Pochissimi colori, come erano una volta le lance, tratti classici. Secondo me la sua bellezza è proprio nella sua semplicità. Mi unisco anche io ai ringraziamenti verso il sindaco per questi anni insieme”.
La presentazione è stata preceduta dalla riunione della Consulta dei Quartieri che, dopo una prima decisione di mantenere i tabelloni già utilizzati, ha stabilito la ristampa della targa del Buratto per ripristinare le misure regolamentari. Dalla prima giornata di prove, lunedì 1 settembre, saranno disponibili i nuovi tabelloni conformi al regolamento tecnico, correggendo l’anomalia del restringimento della linea del 4 verticale risalente ai primi anni Duemila.