"... e nel tuo cuore sempre alberghino sentimenti degni della sua gloria"
Una bella festa patronale quella che si è tenuta lo scorso 12 Novembre, cerimonie partecipate e che sopratutto ha visto la presenza di tanti bambini e ragazzi, che con il loro calore, emozioni e vivacità hanno contagiato tutti. Con uno sguardo al passato scopriamo che quella che possiamo considerare come la prima cerimonia del “battesimo del Quartierista” la possiamo far risalire a 50 anni fa. Una tradizione quindi che affonda le radici nella nostra storia e cultura, che con molta probabilità regala un altro primato [cittadino] al nostro Quartiere. Attraverso un racconto scritto in prima persona vi si può leggere che il 1 Settembre 1966, davanti l'attuale Circolo [(allora ancora stalle)], il nostro Quartiere aveva dato appuntamento ai più piccoli perché a loro sarebbero stati donati dei fazzoletti e che vennero annotate in “un librone” le loro generalità. Tanto da allora è cambiato: i fazzoletti erano stati cuciti a mano, per le comunicazioni bastava affiggerle nelle bacheche, [il centro cittadino era vivo e popolato]; ma il significato di accoglienza nel mondo della Giostra, la consegna del fazzoletto come simbolo di appartenenza, la precisa annotazione dei nomi e cognomi sono tutti elementi e modalità tramandati e fino ad oggi in uso, [che ne caratterizzano lo schema.]
Facendo un salto in avanti altrettante belle cerimonie sin sono tenute sin dal 2007, questi esempi e la collaborazione di chi le aveva organizzate sono state il trampolino per cercare di migliorarlo e [rinnovarlo], così che potesse avere il giusto risalto nel calendario sociale del Quartiere.
Per farlo la prima cosa era valorizzarlo creando una “sua” cerimonia, un suo luogo e fissarne le procedure e ritualità; per il “dove” la Sala delle Lance con il suo valore di primario ricordo della nostra storia, aspirazione massima di ogni Quartierista, era obbligatoria. E' stato necessario rinnovare il testo della “promessa”, dovevano essere trovate le giuste parole e le corrette frasi capaci di esprimere i sentimenti, l'etica e l'essenza che un giuramento civico e intimo insieme richiede, chi meglio del Cirenei? Inutile ribadire che sia riuscito ad estrapolare un testo di altissimo contenuto e significato per simboleggiare sia l'entrata nella “società” cruciferina nella sua quotidianità e nella vita sociale, come la disfida al Buratto e l'emozioni della piazza.
E' stata anche occasione per cercare di meglio far conoscere la vita e le opere del nostro patrono S. Martino e preambolo al tributo liturgico dell'accensione del cero. Il legame valoriale di solidarietà, fratellanza e sacrificio reciproco si accomuna con il senso di benvenuto nella cultura giostresca arricchito dalla riflessione personale, [così andando a crearsi una splendida cadenza di emozioni].
Un Sabato di incontro tra più generazioni e condivisione di tradizioni, con un occhio di riguardo per le famiglie e i più piccoli. Nessuno si è tirato indietro e ognuno ha dato il suo contributo, [sia nella sua preparazione come il Sabato stesso, iniziato fin dalla mattina per l'allestimento del Circolo, proseguita nel primo pomeriggio per l'allestimento della Sede mentre le cucine stavano già iniziando la preparazione del menù della cena e terminata alla sera e all'ultimo saluto.]
Con la speranza che il prossimo anno sia ancora migliore, il pensiero e la dedica va a quel 1 Settembre 1966, al rinnovarsi dell'emozioni dei più piccoli, ringraziando chi ha tramandato e difeso le tradizioni della Giostra del Saracino e nel ricordo di chi ci ha lasciato.